Non è un refuso: anche nel micromondo è in atto una vibrante protesta per favorire la micromobilità a Legoland e dintorni. La questione è la redistribuzione degli spazi: le strade sono di fatto riservate alle automobili, e la situazione è peggiorata con il tempo

Le richieste sono quelle classiche: infrastrutture

Piste ciclabili

La promozione di una vera propria cultura della mobilità

L'attenzione per la sicurezza delle aree abitate

Naturalmente non mancano le polemiche: chi si oppone sostiene che la costruzione di percorsi protetti vada a discapito del verde cittadino

Ma gli argomenti a favore della micromobilità sono concreti: perché le auto di Lego dovrebbero avere il diritto di occupare tutto quello spazio pubblico?

Finché salta fuori che negli anni '90 già esistevano queste infrastrutture: sono state semplicemente abbandonate!

Le carreggiate erano più piccole, ma lo erano pure le auto

Oggi, quindi, le strade delle città di mattoncini sono congestionate fino all'inverosimile

I bambini che ci vivono sono costretti ad usare le loro biciclette in spazi angusti, accerchiati dalla morsa delle auto

Il confronto tra trasporto pubblico e micromobilità rispetto al consueto abuso dei veicoli privati è impietoso

La richiesta è chiara a precisa: costruite percorsi protetti!

La storia continua su Twitter
I wish that Lego City would no longer be so car-centric.
— Cycling Professor (@fietsprofessor) December 23, 2019
How about upgrading it to the 21st Century?
Step 1: adding bike lanes.
More ideas?
cc: @PlasticPlanners @Lego_group
(original by @msteeman)#MobilityWishlist2020s pic.twitter.com/bwVtIsHJLS
Fonte
